
Via libera del Senato alla manovra, passa alla Camera. Giorgetti: 'Vale complessivamente 22 miliardi'
23 December 2025
Via libera del Senato alla manovra, che ora passa all'esame della Camera. I sì sono stati 110, 66 i no e 2 astenuti.
Approvata anche la Nota di variazione sulla legge di Bilancio. Poco prima il Senato ha votato la fiducia posta dal governo sul maxiemendamento alla manovra: i voti favorevoli sono stati 113, i voti contrari 70, astenuti 2.
La commissione Bilancio del Senato ha stralciato dal maxi-emendamento sulla manovra cinque misure.
Si tratta della norma che consentiva agli imprenditori condannati per aver sottopagato i propri dipendenti ma che si erano comunque attenuti agli standard di alcuni contratti collettivi di non pagare gli arretrati; di due norme sulle porte girevoli nella pubblica amministrazione; di una sulla disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati e di un'altra sulla revisione della disciplina del personale della Covip.
Verrà inoltre riformulato e riportato nella versione originale un comma che aveva recepito un emendamento Dem per un fondo da destinare alla promozione di attività formative volte a rafforzare il dialogo interculturale e contrastare l'antisemitismo.
La manovra vale complessivamente "circa 22 miliardi". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti parlando con i giornalisti in Senato. L'ammontare complessivo, inizialmente pari a 18,7 miliardi, "è salito - ha spiegato il ministro - perché con l'ultimo maxi-emendamento abbiamo integrato gli stanziamenti per Transizione 5.0, la Zes e sull'adeguamento prezzi".
"Signori vi faccio gli auguri di buone feste, tutto è bene quel che finisce bene". Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti saluta i giornalisti in Senato al termine del cdm che ha approvato la nota di variazione. "Sono convinto che sia una buona legge di bilancio, che conferma una traiettoria positiva per il paese e per gli italiani. E quindi andiamo avanti", ha aggiunto.
"Quello che vorrei sottolineare è che siamo intervenuti su questioni che sembravano quasi impossibili. La tassazione solo al 5% degli aumenti contrattuali era qualcosa che veniva chiesto da sempre dai sindacati e l'abbiamo fatto per i lavoratori dipendenti con redditi più bassi. La tassazione all'1% dei salari di produttività credo anche che sia sintomatica della direzione verso cui si deve andare. Quindi davvero un bilancio positivo che dimostra ancora una volta come tutto il governo sostiene questa linea che abbiamo impostato 3 anni fa". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti parlando con i giornalisti in Senato.
"Ancora una volta devo dire che Milano non è esattamente nel cuore del governo". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine del brindisi di Natale con la stampa. "Non voglio commentare temi che esondano rispetto alla città ma sembra che la manovra penalizzi Milano - ha aggiunto -, con un taglio di 15 milioni sulla M4, il trasporto pubblico è sempre il grande penalizzato in ogni manovra, ed è un servizio che i cittadini sentono come il più necessario". C'è poi il tema delle risorse per la polizia locale, con il decreto anticipi che ha istituito un fondo per gli straordinari dei vigili durante le Olimpiadi "però non è attingibile da Milano - ha detto ancora Sala -. Noi chiediamo o fondi o di derogare perché in quel periodo ci sarà bisogno di fare tanti straordinari".
"Desidero ringraziare tutti per la loro collaborazione, a partire dal mio staff e tutti i rappresentanti e funzionari del Senato e anche i rappresentanti delle opposizioni perché abbiamo vissuto momenti complicati ma è sempre prevalso il senso delle istituzioni, della responsabilità di garantire un percorso il più possibile ordinato alla manovra stessa. Questo lo devo riconoscere perché ci sono stati momenti complicati in cui tutti hanno fatto appello alla responsabilità". Così il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, a margine dei lavori della manovra in Senato. "L'iter è stato complesso come quasi tutte le manovre finanziarie - aggiunge - però alla fine quello che conta è il risultato finale la maggioranza ne esce compatta come all'inizio quando la manovra è entrata in Consiglio dei ministri e poi in Parlamento".
"Partiamo da un dato che nessuno di voi può smentire: solo due mesi fa è stata presentata una manovra che oggi non esiste più. Scomparsa nelle nebbie fitte di un governo traballante e inconcludente. Avete impedito qualsiasi discussione nel merito, avete preso in giro i cittadini e portato in Aula una paccottiglia di tagli e balzelli, di misure contro pensionati, lavoratori, territori fragili e Mezzogiorno. Il Parlamento non è vostro, avete vinto le elezioni ma le istituzioni democratiche non sono nella vostra disponibilità. E mentre vivete alla giornata il Paese affonda. Mentre noi chiediamo il salario minimo voi volevate legalizzare il lavoro sottopagato". Lo ha detto il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia intervenendo in Aula al Senato nell'ambito delle dichiarazioni di voto sulla fiducia. "Oggi - conclude il capogruppo dem con il programma del centrodestra in mano - cade ogni maschera. Nel 2022, quando eravate all'opposizione, avevate scritto nero su bianco: più Stato sociale, ammortizzatori universali, pensioni minime più alte, sanità territoriale, inclusione, piena presa in carico delle fragilità. Avete fatto il contrario". "Ma c'è già una alternativa all'idea di Paese che avete. Questa legge di bilancio dimostra che siete pronti si ma per andare a casa e liberare il Paese", ha concluso.
Protesta delle opposizioni in Aula al Senato poco prima del voto sulla fiducia sulla manovra. I senatori di Pd, M5S e Avs hanno esposto dei cartelli rossi con la scritta bianca 'Voltafaccia Meloni'. "Quando ero all'opposizione anche io preparavo i contro cartelli", ha commentato il presidente La Russa mentre i commessi li facevano abbassare ai senatori. "Chi si accontenta gode", ha aggiunto.
"Non c'è stato nessun gelo, a me interessava non danneggiare i lavoratori allungando l'età pensionabile". Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini - in Senato a margine dell'esame della manovra - interpellato sul presunto gelo con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sulla manovra. "Era stata un'indicazione tecnica che la Lega ha fermato, quindi tutto è bene quel che finisce bene. Ci sono i soldi senza andare a far cassa sulla pelle di lavoratori e pensionati. Molto contento", ha aggiunto.
"È aumentata la qualità dei concerti ma è diminuita la quantità del tempo dedicata alla legge di bilancio e la responsabilità è del governo". Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sulla manovra citando il recente concerto di Claudio Baglioni nell'Aula di Senato. "Giorgetti - ha proseguito - giudica prudente una manovra che è mediocre. Vi siete divisi come una cozza tra i sovranisti e chi voleva l'austerity. È 'brutta senz'anima' questa legge, visto che siamo in vena di citazioni canore".
Citando alcune misure contenute nella legge di bilancio, Renzi ha aggiunto: "Mezzo miliardo dai pacchi, nemmeno Stefano de Martino su Rai1 è così generoso. La tobin tax, dall'eliminarla, l'avete raddoppiata. Da Baglioni a Mike Bongiorno, 'lascia o raddoppia'". "Mi rivolgo poi al ministro trasformista, - ha proseguito Renzi rivolgendosi al ministro Giancarlo Giorgetti - il golden power su Unicredit risponde alle esigenze della Lega Nord". "Mi ha sconvolto - ha concluso - la mancanza di una visione. È una legge di bilancio che ha pensato molto al mercato e poco ai supermercati. Con voi ci sono più tasse e meno sicurezza. E lei ministro Giorgetti è l'emblema di questa legge di bilancio mediocre".
"Questa è una legge classista che va a prendere sempre agli stessi". Lo ha detto il senatore di Avs Tino Magni, capogruppo in commissione Bilancio al Senato intervenendo in Aula al Senato nell'ambito delle dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sulla manovra. "E' una legge nata male - ha aggiunto - e finita peggio. Volevate abolire la Fornero e io sono sempre stato contro la Fornero e non solo non l'avete mai cambiata ma l'avete peggiorata e anche se siete tornati indietro sul riscatto della laurea, avete comunque tolto alle persone più fragili, agli usuranti, ai precoci, anziché andare a prendere un contributo di solidarietà dei ricchi".
"Siamo intervenuti con una manovra da 22 miliardi e avremmo certamente potuto fare di più se non avessimo avuto il peso delle manovre scellerate dei governi precedenti". Lo ha detto il senatore di Fratelli d'Italia Giorgio Salvitti parlando in Aula al Senato in dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal governo sulla manovra. "Sarebbe opportuno - ha osservato - parlare in quest'Aula di quelli che sono i dati oggettivi sul governo: i freddi numeri che ci trasferiscono una immagine di un Paese totalmente diverso dalla narrativa della sinistra, dati oggettivi certificati anche dall'Ocse che dicono che l'economia italiana è in salute".
"Ho trovato condivisibile l'approccio definito da Giorgetti prudente sui conti pubblici. Potremmo fare del sarcasmo sugli interventi sull'importanza dello spread. Se noi fossimo stati lì avreste urlato al golpe da parte dell'Europa. Una prudenza è consigliabile e questa manovra è costruita essenzialmente per uscire dalla procedura di infrazione. L'obiettivo è condivisibile. E ci sono altre cose condivisibili di questa manovra.
Il nostro giudizio è sempre di merito". Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda nelle dichiarazioni di voto in Aula al Senato sulla fiducia posta dal governo sulla manovra. "Siamo soddisfatti - ha proseguito - della reintroduzione di Industria 4.0, del finanziamento della sanità oltre l'indice dell'inflazione, dei provvedimenti di detassazione dei salari. Tuttavia, credo che la finanziaria sia soprattutto l'inverarsi della visione del governo. E qui ci sembra mancare. Manca una vera strategia sui salari. Si poteva fare di più per le donne e per i giovani. Manca drammaticamente una strategia per l'industria. Poi non ci sono soldi per la difesa". "Avete un problema grande come una casa - ha concluso - con un pezzo della Lega, dall'oro di Borghi che è del popolo. E voglio vedere Borghi distribuire lingotti ai cittadini fuori da Bankitalia".
"L'Italia ha da davanti a sé sfide enormi: la tenuta del sistema pensionistico, la sfida dell'intelligenza artificiale, la sfida della crisi climatica. In un Paese con un debito come il nostro la stabilità dei conti è un valore ma per un governo che è lì da tre anni questo è troppo poco. Non è una manovra che guarda al futuro, ma è un insieme di misure che guarda alla gestione del declino". Lo ha detto il senatore del gruppo Per le Autonomie Pietro Patton nelle dichiarazioni di voto in Aula al Senato sulla fiducia posta dal governo sulla manovra. "Ciascuno nel nostro gruppo voterà liberamente", ha aggiunto.
"Ci hanno riprovato e sono stati fermati. Dopo aver presentato al dl Ilva la norma contro i lavoratori poveri, fermata per le polemiche e le critiche dei sindacati e delle opposizioni, la destra ha tentato, ancora una volta, di colpire i lavoratori sottopagati, cercando di impedire di ottenere gli arretrati, anche quando un giudice avesse riconosciuto la violazione dell'articolo 36 della Costituzione. Una cosa gravissima che giustamente è stata tolta dal maxi emendamento del governo per la pressione delle opposizioni. Il solito regalo della destra ad imprenditori pirata che sfruttano il lavoro e i lavoratori. Il governo Meloni sta peggiorando la vita degli italiani e deve andare a casa". Lo afferma il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.
"Quella che avrebbe impedito ai lavoratori sottopagati di ottenere il maltolto malgrado la sentenza di un giudice era una norma ignobile su cui, alla fine, maggioranza e Governo sono stati costretti a battere in ritirata stralciandola dalla Manovra, come richiesto dal M5S. Prima FdI, Lega e FI hanno detto no al salario minimo e ora stavano addirittura per confezionare un provvedimento che avrebbe istituzionalizzato il lavoro povero. Il loro vergognoso tentativo di colpire nuovamente i più deboli si commenta da sé, ma lo abbiamo sventato. Su questi temi la nostra opposizione è e continuerà a essere durissima, non passeranno". Lo afferma la vicecapogruppo del M5S al Senato Alessandra Maiorino.
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